24 SETTEMBRE
Attivi fin dal 2008 i Distorted Force sono un gruppo
che, dalla grecissima Tessalonica, si propone con questo nuovo album
all'attenzione globale.
I nostri sono composti da Katerina Milona (basso),
Nikos Sfoungaros (voce),Nikos Felekis (chitarra solista) Kostas Jioumakas
(altra voce) Thomas Karamihales (batteria) Achilleas Adamides (alle tastiere) e
John Thanopoulos (chitarra ritmica) ed hanno già alle loro spalle la produzione
di ben un demo, due EP e due album completi: uno del 2013 (Field of Desolation)
e uno nel 2014 (Taken by Force) questo “Curves of Sideral Cosmos” è invece la
loro ultima fatica discografica.
Il disco in questione si apre dunque con le chitarre
pulite di “Barrows of Doom” a cui poi segue subito tutta la potenza del
gruppo con l'ingresso degli altri strumenti.
I numerosi riff della canzone sanno essere abbastanza
ricercati senza mai cadere però nell'autocelebrazione fine a se stessa. Quando
il brano accelera entra anche la voce growl e il tappeto di doppia cassa che
ricordano da vicino molte delle soluzioni dei più famosi gruppi technical-death
Metal. Il ruolo primario che ricopre il basso e il suono avvolgente che lo contraddistingue
inoltre, danno personalità al gruppo che sà rendersi piacevole grazie alle
indubitabili capacità tecniche di tutti i suoi componenti.
La canzone prosegue e si dipana per tutti i suoi
undici minuti e mezzo tra sfuriate più veloci, rallentamenti Doom e un accenno
al Main Theme de “il Padrino” (di cui non ho afferrato il senso appieno: easter
egg? Omaggio al cinema d'autore?). L'intera canzone poi, sembra prendere
dei binari diversi con l'introduzione della voce pulita a guidare le danze su aperture
melodiche delle chitarre elettriche, che conducono verso un sorprendente finale
malinconico e tragico. Un bel pezzo di apertura!
Nulla lascia intravedere l'attacco potente della
seconda canzone del lotto ovvero “Dreamworld's Forest” in pieno stile Death Metal
per poi spostarsi subito su coordinate meno prevedibili e molto vicine al quel
piccolo e misconosciuto capolavoro dei “Con Anima” quel “The Book of Riddles”
del 1999 che vedeva un uso molto simile delle voci e delle armonizzazioni di
scuola death metal.
I Distorted Force in questo pezzo calcano la mano
senza mai però spingersi in ambiti puramente prog-death Metal. Inseriscono la
voce femminile per dare elasticità al pezzo Doom centrale in modo magistrale e
la ripresa successiva riporta il pezzo sui suoi oscuri passi che però,
nonostante la capacità tecnica mostrata, non fanno mai sobbalzare sulla sedia.
I numerosi stacchi e cambi di tempo infatti, se da un lato tengono alto
l'interesse dell'ascoltatore, dall'altro tendono a disorientarlo arrivando così
alla conclusione del pezzo, fatta dal basso, che lascia l'amaro in bocca ma che
ci lancia subito nella traccia successiva ovvero il pezzo che da il titolo
all'album ovvero “Curves of sideral cosmos”.
La traccia parte sparatissima ma è subito riportata
nei controllati binari della band fatti di melodia vocale, stop&go,
midtempo e accelerazioni improvvise con inserti alla bisogna della voce growl,
anche il synth trova il suo posto in questo pezzo che dura poco più di undici
minuti. Tutta la traccia è un susseguirsi di strumenti che si rincorrono spesso
in soluzioni armoniche troppo capillari per essere colte ad un ascolto veloce.
Inoltre gli stop&go sono molto spiazzanti e lasciano un senso di
insoddisfazione quando si arriva ai secondi finali della canzone.
“Tumulus” è la sola canzone il cui minutaggio scende
sotto i sei minuti (5:30) e l'anima dei “Con Anima” e di certo progressive
metal di stampo americano viene messa in luce dai Distorted Force per un finale
teatralmente melodrammatico.
L'ultima traccia del lotto è “Raven”
un'articolatissima song che supera i venti minuti e che mette in risalto e
sintetizza in un' unica soluzione tutto quello che sono i Distorted Force:
stacchi molto potenti, voce growl a cui spesso si sostituisce una profonda voce
clean, melodie azzeccatissime, spesso vicine a certo gothic metal tedesco,
parti di piano sognanti, ancora parti rallentate molto vicino al doom e tanta
tantissima capacità di far suonare tutto questo in maniera armonica.
Si conclude così questa enorme opera dei Distorted
Force dal titolo “Curves of sideral cosmos”. Un lavoro appunto monumentale,
complesso, che richiede numerosissimi ascolti per essere sviscerato in tutte le
sue anguste pieghe. I suoni sono molto definiti e moderni e tutto l'album si
presta ad essere apprezzato lentamente. Tutto perfetto dunque? Non esattamente.
I Distorted Force sono degli ottimi musicisti e ciò si
sente lungo tutto l'album, hanno delle ottime idee e soluzioni per portare
avanti la loro ardua proposta ma c'è un ma: alcuni fell, alcuni arrangiamenti,
risultano poco immediati e troppo artificiosi, altri invece sembrano troppo
precipitosi e quasi banali. Insomma nel loro caleidoscopio di emozioni che
propongono a volte non riescono a mantenere una compattezza che invece avrebbe
reso il tutto ancora più godibile.
Ma di fronte a composizioni così elaborate e a pezzi
cosi lunghi queste sono solo delle piccolezze.
Un'ottima prova dunque questa dei greci che mi sento
di consigliare sia agli amanti del progressive metal moderno che ai death metallers
di più larghe vedute.
I Distorted Force non saranno certo i nuovi Cynic ma
sono giovani e hanno dalla loro tanta voglia di fare, tantissime idee e tecnica
a non finire.
Se nel prossimo futuro saranno in grado di convogliare
tutto questo in qualche cosa di ancora più armonioso, estremo quanto basta e
tecnico senza perdere di vista la luce del progressive (di cui si fanno
porta-voci), potremmo assistere alla nascita di un gruppo interessantissimo nel
panorama internazionale.
Mauro “ Micio” Spadoni
79/100
SEPTEMBER 24th
Active since 2008 the Distorted Force is a group that,
from the very great Tessalonica, proposes itself with this new album to the
global attention.
Ours are composed by Katerina Milona (bass), Nikos
Sfoungaros (vocals), Nikos Felekis (solo guitar) Kostas Jioumakas (other voice)
Thomas Karamihales (drums) Achilleas Adamides (keyboards) and John Thanopoulos
(rhythm guitar) and have already behind them the production of a demo, two EPs
and two complete albums: one in 2013 (Field of Desolation) and one in 2014
(Taken by Force) this "Curves of Sideral Cosmos" is their latest
record.
The disc in question then opens with the clean guitars
of "Barrows of Doom" which then immediately follows the power of the
group with the entry of the other instruments.
The numerous riffs of the song can be quite sought
after without ever falling into self-congratulation as an end in
itself. When the song accelerates it also enters the growl voice and the
double chest carpet that closely resemble many of the solutions of the most famous
technical-death Metal groups. The primary role that covers the bass and
the enveloping sound that distinguishes it also give personality to the group
that can make itself pleasant thanks to the unquestionable technical skills of
all its components.
The song continues and unravels for all of its eleven
and a half minutes between faster fury, Doom slowdowns and a hint to the Main
Theme of "The Godfather" (of which I have not grasped the full
meaning: easter egg? author?). The whole song then, seems to take
different tracks with the introduction of the clean voice to lead the dances on
melodic openings of electric guitars, leading to a surprising melancholy and
tragic ending. A nice piece of opening!
Nothing leaves a glimpse of the powerful attack of the
second song of the lot or "Dreamworld's Forest" in full style Death
Metal and then move immediately to less predictable coordinates and very close
to that little and misunderstood masterpiece of "With Soul" that
"The Book of Riddles "Of 1999 which saw a very similar use of death
metal school voices and harmonizations.
The Distorted Force in this piece tread the hand
without ever going into purely prog-death Metal. They insert the female
voice to give elasticity to the central Doom piece in a masterly way and the
following shot brings the piece back on its obscure steps, which, nevertheless,
despite the technical ability shown, never make the chair jump. The
numerous cuts and changes of time, in fact, if on the one hand keep the
listener's interest high, on the other they tend to disorient him, thus
arriving at the conclusion of the piece, made from the bass, which leaves a
bitter taste in the mouth immediately in the next track or the piece that gives
the title to the album or "Curves of sideral cosmos".
The track starts to disappear but is immediately
reported in the band's controlled tracks made of vocal melody, stop & go,
midtempo and sudden accelerations with inserts to the needs of the growl voice,
even the synth finds its place in this piece that lasts just over eleven
minutes. The whole track is a succession of instruments that often run
after each other in harmonic solutions that are too capillary to be caught up
to a quick listening. In addition, the stop & go are very unsettling
and leave a sense of dissatisfaction when it comes to the final seconds of the
song.
"Tumulus" is the only song whose minutage
drops below six minutes (5:30) and the soul of "With Soul" and
certainly American-style progressive metal is brought to light by the Distorted
Force for a theatrically melodramatic finale.
The last track of the lot is "Raven" an
articulate song that exceeds twenty minutes and which highlights and
synthesizes in a single solution all that are the Distorted Force: very
powerful deadlifts, growl voice which is often replaced a deep clean voice,
perfectly matched melodies, often close to certain German gothic metal, dreamy
parts of the piano, still parts slowed down very close to the doom and so much
ability to play all this in a harmonious way.
Thus ended this huge work of the Distorted Force
titled "Curves of sideral cosmos". A monumental work, complex,
which requires numerous listening to be eviscerated in all its narrow
folds. The sounds are very defined and modern and the whole album lends
itself to be appreciated slowly. All perfect then? Not exactly.
The Distorted Force are excellent musicians and this
is felt throughout the album, have some great ideas and solutions to carry on
their arduous proposal but there is a but: some fell, some arrangements, are not
immediate and too artificial, others, however, seem too precipitous and almost
banal. In short, in their kaleidoscope of emotions that they offer
sometimes they can not maintain a compactness that would have made it even more
enjoyable.
But in the face of such elaborate compositions and
such long pieces these are only small things.
An excellent test then this of the Greeks that I would
recommend both to lovers of modern progressive metal and death metallers of
wider views.
The Distorted Force will not be the new Cynic, but
they are young and have so much desire to do, lots of ideas and technical
never-ending.
If in the near future they will be able to channel all this into something even more harmonious, extreme enough and technical without losing sight of the light of progressive (of which you are port-voices), we could witness the birth of a very interesting group on the international scene.
Mauro "Micio" Spadoni
79/100
https://www.insane-voices-labirynth.it/recensioni-band-straniere/distorted-force/
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